Europa in pillole

La sezione “Europa in pillole” vuole fornire una panoramica breve ma esaustiva dell’Unione Europea e del suo funzionamento. Per raggiungere questo obiettivo, la sezione ripercorre le tappe fondamentali che hanno portato alla sua creazione: trattati e accordi, successi e sfide odierne.

Al fine di comprendere meglio la struttura dell’Unione, ampio spazio viene dedicato ai suoi organi principali e ai loro compiti.

Non mancherà poi una parte dedicata agli strumenti di finanziamento, forniti dall’Unione, per un’ampia gamma di programmi e progetti nei settori più diversi. In questa sezione, verrà approfondito il processo che permette di presentare domanda di finanziamento e scoprire le procedure di appalto e le opportunità di collaborazione con la Commissione europea, in materia di salute.

1. L’Unione europea: lo schema dei momenti “chiave”

L’Unione europea (UE) nasce con lo scopo di mettere fine alle guerre frequenti e sanguinose tra paesi vicini, culminate nella Seconda guerra mondiale.

Negli anni Cinquanta la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) cominciò ad unire i paesi europei sul piano economico e politico, al fine di garantire una pace duratura. I sei membri fondatori sono il Belgio, la Francia, la Germania, l’Italia, il Lussemburgo e i Paesi Bassi.

L’UE non è una federazione come gli Stati Uniti, né un semplice organismo per la cooperazione tra i governi, come le Nazioni Unite. È, infatti, un organismo unico nel suo genere. I paesi che costituiscono l’UE (gli “Stati membri“) uniscono le loro sovranità per guadagnare una forza e un’influenza mondiale che nessuno di essi potrebbe raggiungere da solo. In sostanza, applicando il principio di sovranità, gli Stati membri delegano alcuni dei loro poteri decisionali alle istituzioni comuni da loro stessi create, in modo che le decisioni su questioni specifiche di interesse comune possano essere prese democraticamente a livello europeo.

L’Europa è un continente arricchito con molteplici tradizioni e diversità linguistiche, ma anche con valori comuni da salvaguardare quali la democrazia, la libertà e la giustizia sociale. Essa dà impulso alla cooperazione tra i popoli d’Europa, promuovendo l’unità nel rispetto della diversità e garantendo che le decisioni vengano prese il più possibile a contatto con i cittadini.

Tutti i paesi europei possono aderire, a condizione di avere un sistema democratico stabile che garantisca lo stato di diritto, i diritti umani e la tutela delle minoranze, ma anche un’economia di mercato efficiente e un’amministrazione pubblica in grado di applicare la normativa comunitaria.

Bulgaria e Romania sono entrate a far parte dell’Unione Europea nel 2007, mentre i nuovi paesi candidati sono: Turchia, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia e Albania. Possono trascorrere anche dieci o più anni fra il momento in cui un paese presenta la domanda di adesione e quello dell’adesione effettiva. Una volta approvato, il trattato di adesione deve essere ratificato dal Parlamento europeo e dai parlamenti nazionali sia del paese candidato che di tutti gli Stati membri.

A febbraio 2007 la Commissione europea ha avviato un processo di consultazione in tutta l’UE al fine di avvicinare l’Unione ai cittadini, che hanno preoccupazioni evidenti per l’Europa visto il rifiuto degli elettori in Francia e nei Paesi Bassi di accettare il progetto di costituzione UE a metà del 2005. Infine, nel marzo 2007, per il cinquantenario del Trattato di Roma, è stata rilanciata la volontà di firma della Costituzione europea entro il 2009.

A dicembre 2007, i 27 paesi dell’UE hanno firmato il trattato di Lisbona, che ha apportato modifiche ai trattati precedenti. Esso è inteso a rendere l’UE più efficiente e trasparente, e quindi in grado di far fronte alle sfide globali quali il cambiamento climatico, la sicurezza e lo sviluppo sostenibile. Il trattato di Lisbona è stato ratificato da tutti i paesi dell’UE prima di entrare in vigore il 1° dicembre 2009.

In seguito alla crisi finanziaria del 2008, l’Unione europea si è trovata di fronte nuove, complesse sfide: la situazione di debito di diversi paesi dell’Eurozona, la crisi dei migranti, diversi episodi di terrorismo, e la decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione europea.

Tuttavia, non manca nell’Unione la speranza che gli investimenti in nuove tecnologie verdi e rispettose del clima e una più stretta collaborazione europea possano portare a una crescita e a un benessere duraturi.

A marzo 2010, durante un vertice del Consiglio europeo a Bruxelles, i capi di Stato e di governo dell’UE adottano gli obiettivi di Europa 2020, una strategia decennale per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.

A giugno del 2011, la Commissione europea propone un piano di spesa pluriennale per l’UE     (2014-2020) per rilanciare la crescita. Viene inoltre creato il MES, il Meccanismo europeo di stabilità, per aiutare i paesi in crisi nell’eurozona.

Ad aprile 2012, viene riconosciuto ai cittadini europei il diritto d’iniziativa: possono quindi invitare la Commissione europea a presentare proposte legislative su temi specifici.

Il 10 dicembre 2012, il comitato del Premio Nobel norvegese conferisce il Premio Nobel per la       pace all’Unione europea per il suo impegno verso la democrazia, i diritti umani, e la pace.

Nel 2013, entra in funzione EUROSUR, il sistema europeo di sorveglianza delle frontiere, per prevenire i reati transfrontalieri

A fine 2014, viene approvato il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), ossia un piano di investimenti a sostegno della crescita economica e della competitività nell’Unione europea.

Nel 2015, durante una conferenza ONU, 195 paesi sottoscrivono l’accordo di Parigi per mantenere l’aumento della temperatura al di sotto dei 2 ºC. L’accordo viene firmato dall’UE il 21 aprile 2016 ed entra in vigore il 4 novembre. Il 18 dicembre 2020, verrà presentato l’obiettivo aggiornato e  di ridurre almeno del 55% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

L’UE vede nell’accordo di Parigi un’arma importante per promuovere le tecnologie verdi, una crescita economica sostenibile con un conseguente aumento dei posti di lavoro, oltre che tutela della  salute e rispetto dell’ambiente.

Di fronte alle sfide emergenti a causa dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale, il 30 novembre 2016, la Commissione europea presenta un pacchetto di misure intitolato “Energia pulita per tutti gli europei“. Gli obiettivi principali sono tre: privilegiare l’efficienza energetica, conquistare la leadership a livello mondiale nelle energie rinnovabili e garantire condizioni eque ai consumatori.

Il 23 giugno 2016, il 51.9% dei cittadini in Regno Unito votano a favore dell’uscita dall’Unione. Questo è il secondo referendum nella storia del Regno Unito.

A giugno del 2017, iniziano i primi negoziati dell’articolo 50 tra la Commissione europea e il Regno Unito.

Nel quadro della transizione verso un’economia più circolare, a Gennaio 2018, la Commissione presenta la prima strategia europea sulla plastica. Secondo i nuovi obiettivi, tutti gli imballaggi di plastica sul mercato UE saranno riciclabili entro il 2030, il consumo di plastica monouso sarà ridotto e l’uso intenzionale di microplastiche sarà limitato.

A seguito delle elezioni europee del maggio 2019, durante il vertice del 20 giugno, il Consiglio Europeo ha concordato un’agenda UE per i prossimi cinque anni: l’agenda strategica 2019-2024 che stabilisce le aree prioritarie che guideranno il lavoro del Consiglio e forniranno orientamenti per i programmi di lavoro delle altre istituzioni dell’UE. I quattro obiettivi principali stabiliti sono: la protezione dei cittadini e delle libertà, lo sviluppo di una base economica forte e vibrante, la costruzione di un’Europa climaticamente neutrale, verde, equa e sociale, la promozione degli interessi e dei valori europei sulla scena mondiali.

Il 29 gennaio 2020, il parlamento europeo approva l’accordo per il recesso del Regno Unito dall’UE con 621 voti a favore, 49 contrari e 13 astensioni. Il 31 gennaio 2020 il Regno Unito è uscito dall’Unione europea.

L’11 febbraio 2021 il Consiglio ha adottato il regolamento che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza. Il dispositivo da 672,5 miliardi di EUR è al centro dello sforzo straordinario per la ripresa dell’UE, Next Generation EU, lo strumento da 750 miliardi di EUR concordato dai leade dell’UE nel luglio 2020.

Anno Descrizione
1949 Il Consiglio d’Europa, pur non essendo un’istituzione integrata nell’Europa comunitaria, può considerarsi il primo embrione dell’idea di Unione europea. Nelle intenzioni originarie, doveva rappresentare l’omologo europeo dell’ONU a livello internazionale, con la funzione di avviare una cooperazione politica, basata sul rispetto dei diritti umani e sui principi di libertà, di armonizzazione sociale e cooperazione culturale.
1951 CECA (Comunità europea del carbone e dell’acciaio).Il 9 maggio 1950, viene presentato dal ministro degli esteri francese Robert Schuman il piano per questa organizzazione, alla quale aderiscono Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda. Il 18 aprile 1951 viene firmato a Parigi il Trattato istitutivo.
1957  A Roma si svolge la cerimonia della firma dei due Trattati di Roma istitutivi della Comunità economica europea (CEE) della Comunità europea dell’energia atomica (EURATOM). Il 25 marzo, firmano gli stessi paesi membri della CECA: Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda
1973 Entrano a fare parte della CEE a partire dal 1° gennaio Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca.
1979 Il 10 marzo viene adottato il sistema monetario europeo (SME), mentre nel giugno successivo per la prima volta vengono eletti a suffragio universale i 410 membri del Parlamento europeo.
1983 Viene istituito il primo anno europeo, nel quale l’Unione avvia una serie di iniziative a sostegno di piccole imprese e artigianato europei.
1984 Viene lanciato ESPRIT, primo programma di ricerca e sviluppo nelle tecnologie di informazione.
1986 Atto Unico: a Lussemburgo, il 17 febbraio viene firmato l’Atto Unico Europeo, la prima riforma del Trattato CEE.
1991 Il Trattato di Maastricht viene varato la notte tra il 10 e l’11 dicembre e firmato il 7 febbraio, è all’origine dell’unione monetaria, stabilendo gli accordi per l’Unione politica (UPE) e l’Unione economica e monetaria (UEM). Pur essendo raggiunto un risultato tendente all’unificazione, permane la divisione di ruoli e di compiti di istituzioni preesistenti. Si è in presenza di una costruzione retta dai cosiddetti “tre pilastri“: le Comunità europee (CEE, comunità economica europea; CECA, comunità europea del carbone e dell’acciaio; EURATOM, comunità europea per l’energia atomica), la politica estera e di sicurezza comune (PESC), la cooperazione in materia di giustizia e di affari interni (GAI)
1993 Unione europea: nasce ufficialmente il 1° novembre
1995 La Convenzione di Schengen entra in vigore il 26 marzo e stabilisce la libera circolazione delle persone attuata da sette paesi dell’Unione: Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo. L’Italia vi entrerà il 26 ottobre 1997.
1997 Il Trattato di Amsterdam viene firmato durante il vertice europeo di giugno. Introduce il principio della “cooperazione rafforzata” e la lotta contro ogni discriminazione. Vengono anche ridefiniti temi quali la libera circolazione delle persone e il coordinamento delle politiche di difesa e sicurezza. Il Trattato entra in vigore il 1° maggio 1999.
2000 Trattato di Nizza. Al Consiglio europeo di Nizza il 7 dicembre viene proclamata la Carta europea dei diritti fondamentali. L’11 dicembre si conclude la CIG con l’approvazione del nuovo Trattato che, in vista dell’ allargamento dell’Unione, interviene sull’assetto delle istituzioni europee.
2001 La Convezione: a Laeken (Belgio) ne viene approvata l’istituzione per la riforma delle istituzioni e la nascita di una Costituzione dell’Unione.
2002 Introduzione dell’euro. La nuova moneta comincia a circolare a partire dal primo gennaio in 12 Paesi (tutti quelli dell’Ue tranne Gran Bretagna, Svezia e Danimarca), anche se già dal 1° gennaio del 1999 era già stato introdotto come “valuta scritturale”, come valuta di conto nelle transazioni finanziarie. Al vertice di Copenaghen, 12/13 dicembre 2002, l’Ue invita a entrare nell’Unione dal primo maggio 2004 dieci Stati (Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria); si raggiunge così un totale di 25 paesi dell’Unione. Per l’adesione di Bulgaria e Romania si prevede l’anno 2007, mentre per la Turchia deve ancora essere indicata una possibile data. Il 28 febbraio iniziano i lavori della Convenzione per la redazione di una Costituzione dell’Unione.
2003 Il 10 luglio si concludono i lavori della Convenzione con la presentazione di una bozza di Costituzione per l’UE.
2004 1° maggio, allargamento dell’Unione da 15 a 25 Stati membri. Nel mese di giugno si rinnova il Parlamento europeo. A Roma, il 29 ottobre, viene firmato il Trattato costituzionale.
2005 Nel mese di febbraio entra in vigore il protocollo di Kyoto per ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici.
2007 Il 1° gennaio Bulgaria e Romania entrano a far parte dell’UE. Si parla adesso di Europa a 27.
2007 Il Trattato di Lisbona viene firmato il 13 dicembre 2007, ed è composto dal Trattato dell’Unione europea (TUE) e dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE).
2008 Una grave crisi finanziaria investe l’economia mondiale. I problemi hanno inizio con i mutui ipotecari negli Stati Uniti. Anche diverse banche europee incontrano difficoltà. La crisi porta a una più stretta collaborazione in campo economico tra i paesi dell’UE.
2009 Viene firmato l’Accordo sul clima di Copenaghen.  Pur considerato un passo avanti verso un futuro accordo mondiale, non ha potere vincolante. L’UE ha proposto di tagliare ulteriormente le sue emissioni di CO2 se altri paesi si impegnano a fare altrettanto.
2009 Il Trattato di Lisbona entra in vigore il 1° Dicembre 2009
2011 Il Consiglio europeo decide di concludere i negoziati di adesione con la Croazia entro la fine di giugno 2011: questo paese diventerà il 28° Stato membro nel 2013.
2012 Ha inizio l’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni: l’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica su come oggi gli europei vivono e restano in salute più a lungo e sulle opportunità che ne derivano.
2012 Per contrastare la crisi finanziaria dilagante nell’Eurozona e per aiutare i paesi colpiti, viene introdotto il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES, noto anche come Fondo salva-Stati), ossia un fondo europeo in sostituzione al Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF)
2013 Il 1° luglio la Croazia entra ufficialmente nell’Unione europea
2015 Accordo di Parigi (12 dicembre): in una conferenza delle Nazioni Unite, 195 stati (tra i quali gli stati dell’UE) si impegnano verso un accordo per trovare delle soluzioni agli effetti irreversibili del riscaldamento globale.
2016 Referendum Brexit: il 51.9% dei cittadini in Regno Unito votano a favore dell’uscita dall’Unione. Il processo in realtà era già nell’aria nel 2013, quando l’allora primo ministro britannico e leader del partito conservatore David Cameron espresse che, in caso di vittoria del suo partito alle elezioni, avrebbe voluto rinegoziare i termini di adesione del Regno Unito all’UE, ed introdurre un referendum. Nel 2014, il partito britannico Pro-Brexit UKIP ottiene il numero più elevato di seggi nel parlamento britannico. Tra le personalità più rilevanti in favore all’uscita ci sono Nigel Farage (leader dell’UKIP e del Brexit Party) e il primo ministro in carica Boris Johnson.
2017 Il 25 marzo 2017, i leader europei si riunirono a Roma per la celebrazione del 60° anniversario della firma dei trattati di Roma, che aprirono la strada a un’Unione di pace, solidarietà e democrazia. Con l’occasione, per compiere una riflessione sullo stato dell’Unione Europea, i leader europei adottano la “dichiarazione di Roma”, che afferma nuovamente l’impegno a lavorare per l’unità tra i 27 Stati membri rafforzando l’azione comune.
2018 Dal 25 maggio 2018 è iniziata una nuova era della protezione dei dati dopo l’importante revisione della normativa UE in materia di privacy. divenuto pienamente applicabile in tutti gli Stati membri il Regolamento Ue 2016/679, noto come GDPR (General Data Protection Regulation) – relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento e alla libera circolazione dei dati personali è stato applicato in tutti gli Stati Membri.
2019 Il 3 luglio viene eletto David Sassoli come nuovo Presidente del Parlamento europeo in carica fino a gennaio 2022. Il 16 luglio, Ursula von der Leyen venne eletta come prima Presidente donna della Commissione Europea, con un mandato di cinque anni. Il 17 ottobre avviene la nomina della prima procuratrice capo europea Laura Codruţa Kövesi. Il 27 novembre venne approvato il Collegio dei 26 Commissari presentato dalla presidente eletta Ursula von der Leyen, con 461 voti a favore, 157 contrari e 89 astensioni.

Il 1° dicembre entra in carica la nuova Commissione. Von der Leyen, e Charles Michel, ex primo ministro del Belgio, sostituisce Donald Tusk in qualità di presidente del Consiglio europeo.

2020 L’anno 2020 è stato caratterizzato da una crisi sanitaria senza precedenti. A marzo, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato ufficialmente che il COVID-19 rappresenta una pandemia. I leader europei si trovano a combattere il virus e rafforzare i sistemi sanitari. L’UE ha lavorato a stretto contatto con gli Stati Membri adottando misure per attenuare l’impatto socioeconomico del COVID-19 e per sostenere la ripresa.

Il 31 gennaio 2020 il Regno Unito è uscito dall’Unione europea.

2. Principali Organi dell’Unione Europea

Parlamento Europeo

Il Parlamento europeo è l’organo legislativo dell’Unione europea. Conta 705 membri, detti eurodeputati, eletti dai cittadini dell’Unione ogni 5 anni in numero proporzionale al numero di abitanti di ciascun paese. L’ultima elezione è avvenuta nel 2019. Il suo attuale presidente è David-Maria Sassoli, in carica con un mandato rinnovabile di due anni e mezzo.

Storia

Gli inizi risalgono al 1952, quando il Parlamento era Assemblea comune dell’allora Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA). Si trattava di un’assemblea consultiva, senza potere legislativo. Nel 1962 si riunì per la prima volta con il nome di Parlamento europeo e nel 1979 avvennero le prime elezioni dirette. Nel corso degli anni, anche grazie ai diversi trattati entrati in vigore, i suoi poteri sono aumentati e si sono sempre più rafforzati nell’ambito legislativo.

Sede

La sede principale è a Strasburgo, dove normalmente si svolgono le sessioni plenarie. A Bruxelles si riuniscono le commissioni, mentre il Lussemburgo è sede del Segretariato Generale del Parlamento europeo.

Funzioni

Le funzioni del Parlamento europeo sono prevalentemente di legislazione, supervisione e di bilancio.

In ambito legislativo

        valuta le proposte di legge provenienti dalla Commissione europea e le adotta insieme al Consiglio dell’UE

        rivede il programma di lavoro della Commissione e chiede l’avanzamento di proposte di legge

In ambito di supervisione

        elegge il presidente della Commissione

        può votare una mozione di censura, che porta alle dimissioni della Commissione

        esamina le petizioni dei cittadini e indaga su queste

        esegue monitoraggio elettorale

        concede il discarico, ossia il modo in cui sono vengono spesi i bilanci dell’Unione europea

        discute la politica monetaria con la Banca Centrale Europea

        interroga la Commissione e il Consiglio

 

In ambito di bilancio

        elabora, insieme al consiglio, il bilancio dell’Unione Europea

        approva il quadro finanziario pluriennale

 

Il Parlamento europeo lavora in commissioni, sottocommissioni e in sessioni plenarie.

Nelle commissioni e nelle sottocommissioni, le leggi vengono discusse. I deputati possono presentare emendamenti o respingerli. Le commissioni preparano dunque il lavoro in vista delle sessioni plenarie.

Nelle sessioni plenarie viene adottata la legislazione. 

Consiglio europeo

Il Consiglio Europeo definisce l’agenda politica dell’Unione Europea. I suoi membri sono i capi di Stato o di governo dei 27 paesi dell’Unione Europea, il presidente del Consiglio Europeo e il presidente della Commissione Europea. L’attuale presidente è Charles Michel, in carica con un mandato rinnovabile di due anni e mezzo.

Storia

La prima riunione del Consiglio speciale dei ministri risale al 1952, all’interno dell’allora Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA). La prima riunione del Consiglio europeo in quanto tale avviene nel 1975.

L’Atto Unico Europeo avvia la cooperazione in materia di politica estera e definisce il processo decisionale del Consiglio. Con il Trattato di Lisbona, il Consiglio europeo diventa un’istituzione formale con precisi poteri.  

Sede

La sede principale è a Bruxelles.

Funzioni

Le funzioni del Consiglio europeo non sono legislative, ma politiche. Durante le sue riunioni, il Consiglio europeo adotta diversi strumenti, tra i quali:

        conclusioni, esplicitanti l’interesse dell’UE verso determinati ambiti, nelle quali si delineano azioni da intraprendere e obiettivi da raggiungere

        dichiarazioni, adottate solitamente in seguito a riunioni informali o straordinarie con altri capi di Stato o paesi terzi

Nella maggior parte dei casi, le decisioni vengono prese con consenso, anche se in alcune circostanze vota all’unanimità o a maggioranza qualificata.

Consiglio dell’Unione Europea

Il Consiglio dell’Unione Europea è formato dai ministri dei governi membri competenti per le materie di discussione. Non ha membri permanenti. A turno e per la durata di 6 mesi, ogni stato membro ne assume la presidenza.

Storia

Venne istituito nel 1958, all’epoca dell’allora Comunità Economica Europea (CEE).

Sede

La sua sede principale si trova a Bruxelles.

Funzioni

Il Consiglio dell’UE esercita funzioni insieme al Parlamento europeo, oltre ad altre di coordinazione e in materia di bilancio.

Con il Parlamento europeo:

        negozia e adotta leggi proposte dalla Commissione europea

        approva il bilancio annuale dell’UE

In materia di coordinazione:

        coordina le politiche dei paesi dell’UE

Inoltre, il Consiglio dell’UE:

        elabora la politica estera e di sicurezza in base all’orientamento del Consiglio europeo

        firma accordi tra l’UE e altri paesi o organizzazioni internazionali

 

Quando i ministri si riuniscono in sessioni pubbliche, queste possono essere viste in diretta in tutte le lingue dell’UE.

Per le questioni amministrative è richiesta la maggioranza semplice, mentre per materie quali politica estera o fiscalità, è necessaria l’unanimità. 

Le decisioni possono inoltre venire bloccate, se almeno 4 paesi votano a sfavore di queste. 

Commissione Europea

La Commissione Europea è l’unico organo competente per la redazione delle proposte di nuovi atti legislativi europei. Il suo ruolo comprende anche la promozione dell’interesse generale dell’UE garantendo che il diritto europeo sia correttamente applicato negli Stati membri. L’attuale Presidente è Ursula von der Leyen, in carica fino al 31 ottobre 2024. 

La Commissione Europea è un organo politicamente indipendente la cui guida politica è esercitata dal collegio dei 27 commissari, uno per ciascun Stato membro dell’UE. Il presidente assegna le diverse competenze politiche e, specificamente, il collegio è composto da: otto vicepresidenti, di cui tre vicepresidenti esecutivi, l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e dai 18 commissari che ricevono un portafoglio specifico. L’attività della Commissione Europea viene svolta dalle Direzioni Generali (DG) che sono responsabili di uno specifico settore politico. 

La nomina del Presidente avviene attraverso la presentazione del candidato designato da parte dei leader nazionali nel Consiglio Europeo, tenendo in considerazione anche i risultati del Parlamento Europeo. Per essere eletto, il candidato deve ottenere la maggioranza dei voti dai membri del Parlamento Europeo.

I candidati del Collegio invece vengono scelti dal Presidente sulla base dei suggerimenti degli Stati Membri. Dopo l’approvazione dell’elenco dei candidati nel Consiglio Europeo, il Parlamento Europeo procede con l’audizione dei Commissari designati, seguita da una votazione formale di approvazione.

Storia

Inizialmente, l’Alta Autorità per la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) del 1951 disponeva di un proprio esecutivo così come ciascuna delle due Comunità istituite nel 1957 dal trattato di Roma, la CEE e l’EURATOM.

Con il trattato di fusione dell’8 aprile 1965, le strutture esecutive della CECA, della CEE e di Euratom e i bilanci delle medesime sono state fuse in una Commissione unica delle Comunità europee.

Sede

La sua sede principale si trova a Bruxelles.

Funzioni

Le funzioni svolte dalla Commissione Europea sono principalmente di proposta normativa, di gestione delle politiche, di assegnazione dei finanziamenti, di rappresentanza sulla scena internazionale. 

In ambito normativo

  • La Commissione presenta al Parlamento europeo e al Consiglio disposizioni legislative da adottare, tutelando gli interessi dei cittadini dell’UE a riguardo delle tematiche che non possono essere gestite efficacemente a livello nazionale. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, la Commissione si avvale di esperti e dell’opinione pubblica.  

 In ambito di gestione delle politiche

  • stabilisce assieme al Parlamento e al Consiglio, le priorità di spesa
  • prepara i bilanci annuali da sottoporre all’approvazione del Parlamento e del Consiglio
  • sorveglia assieme alla Corte dei Conti, l’utilizzo dei fondi

In ambito rappresentanza

  • rappresenta gli Stati Membri presso gli Organismi Internazionali, in particolare nei settori della politica commerciale e degli aiuti umanitari
  • tratta accordi internazionali per conto dell’UE

Inoltre, la Commissione, garantisce la corretta applicazione del diritto europeo negli Stati Membri assieme alla Corte di Giustizia. 

Agenzie e altri organi dell’UE

Le agenzie dell’UE sono entità giuridiche separate che eseguono compiti specifici sulla base del diritto europeo. 

Tipi di Agenzie

Le Agenzie Decentrate svolgono un ruolo di notevole importanza all’interno dell’UE. Queste entità sono state istituite a tempo indeterminato, con l’obiettivo di contribuire all’attuazione delle politiche e adozione delle decisioni da parte delle istituzioni europee. Le aree di competenza sono costituite da conoscenze specializzate in molteplici campi svolgendo compiti di natura tecnica e scientifica. In particolare, le agenzie decentrate contribuiscono al miglioramento della vita dei cittadini europei lavorando su questioni che incidono sulla vita quotidiana: il cibo, i farmaci, le sostanze chimiche con cui possiamo venire in contatto, l’istruzione, l’ambiente, la giustizia, la sicurezza dei trasporti, i diritti fondamentali e i servizi forniti ai cittadini e alle imprese. 

A partire dal 2012, l’UE ha adottato un insieme di linee guida che stabilisca un orientamento comune per le agenzie ai fini di rendere gli obiettivi di quest’ultime più coerenti, efficaci e responsabili. In riferimento alla strategia adottata, la Rete delle Agenzie Europee – EU Agencies Network ,  ha pubblicato recentemente la strategia pluriennale 2021-2027, stabilendo le priorità per il raggiungimento degli obiettivi comuni. 

Le Agenzie decentrate sono distribuite nei vari paesi dell’UE. 

Le Agenzie per la politica di sicurezza e di difesa comune attuano nell’ambito delle politiche di sicurezza e di difesa comune dell’UE, e sono responsabili per questioni molto specifiche di natura tecnica, scientifica e amministrativa. 

Le Agenzie esecutive sono state istituite dalla Commissione Europea, per un periodo di tempo limitato ai fini di gestire e coordinare task specifici riguardanti i programmi dell’UE.

Agenzie e Organismi di EURATOM

Le Agenzie e gli Organismi EURATOM contribuiscono all’obiettivo della Comunità europea dell’energia atomica (EURATOM), ovvero, il coordinamento dei programmi nazionali di ricerca nucleare per scopi pacifici, fornendo conoscenze, infrastrutture e finanziamenti per l’energia nucleare.

Altre organizzazioni  

Di questa categoria fanno parte gli organismi istituiti nell’ambito dei programmi dell’UE e dei partenariati pubblico-privato tra la Commissione europea e l’industria.

3. Genesi dei finanziamenti dell'Unione Europea

Genesi dei finanziamenti dell’Unione europea

In questa sezione potrete trovare informazioni riguardo ai finanziamenti erogati dall’Unione europea. Nel dettaglio, scoprirete come l’Unione europea si finanzia,  i diversi tipi di finanziamento offerti e i destinatari, oltre al processo che porta dalla domanda di finanziamento all’Unione.

Come si finanzia l’UE?

L’Unione si finanzia grazie ai contributi dei suoi stati membri, ai dazi di importazione e alle multe applicate per chi trasgredisce la normativa europea. La politica di coesione del bilancio aiuta a chiudere il divario economico tra i vari paesi dell’Unione. La maggior parte del bilancio proviene dall’interno dell’Unione europea, mentre una minima parte proviene da altre fonti.

Tipi di finanziamento concessi dall’UE

  • Sovvenzioni
  • Prestiti, erogati a sostegno dei programmi dell’Unione (ad esempio per investimenti in un determinato settore)
  • Garanzie, le quali aiutano i richiedenti ad avere condizioni più favorevoli per la concessione di credito (da istituti finanziari o altri enti)
  • Partecipazioni, attraverso le quali l’UE prende parte ai progetti direttamente, acquisendone parte
  • Sussidi, gestiti dai governi nazionali dell’UE, e non dalla Commissione europea
  • Premi, sotto forma di denaro, pubblicità o promozione destinati ai vincitori di concorsi istituiti all’interno del programma Horizon EU
  • Appalti pubblici, dei quali la Commissione si serve per uso interno, e che non sono forma di finanziamento dell’UE

Destinatari dei fondi UE

Piccole e medie imprese, enti pubblici, ONG in settori di rilievo per le politiche dell’Unione, giovani (o operatori che lavorano a stretto contatto con essi, organizzazioni a supporto dei giovani), ricercatori (soprattutto mediante il programma quadro Horizon Europe), agricoltori (o gestori dei terreni)

Ottenere un finanziamento

Nell’Unione europea, la maggior parte dei finanziamenti vengono concessi mediante programmi gestiti nei diversi paesi. Per ottenere finanziamenti, è necessario attenersi all’iter di presentazione della propria domanda o progetto e rivolgersi alla Commissione europea.

Nella maggior parte dei casi, è necessario avere il supporto di un partner: una società, un’organizzazione o un ente che sia disposto e qualificato a sostenere la proposta di progetto presentata. I punti di contatto nazionali (PCN) possono fornire un prezioso aiuto per la ricerca di partner. La rete Enterprise Europe offre supporto alle piccole e medie imprese soprattutto nell’ambito dell’innovazione e della cooperazione tecnologica all’interno della sua banca dati.

La procedura di domanda può prevedere una fase (si presenta la domanda completa all’inizio del processo) o due (si presenta una domanda sintetica e si attende una preselezione, che, se superata, permetterà di presentare la domanda completa).

Sul sito web della Commissione europea e nella Gazzetta ufficiale dell’UE è possibile trovare inviti a presentare le proprie proposte.  Il portale <Funding & Tender opportunities> è il portale della Commissione europea per i finanziamenti e gli appalti. 

Per valutare le proposte percepite, la Commissione si avvale della consulenza di esperti all’interno dell’Unione europea o all’esterno di essa. Inoltre, se una proposta non viene accettata in un determinato periodo, può finire nell’elenco di riserva e venire finanziata in un secondo momento.

A domanda approvata e firmata la convenzione di sovvenzione, è necessario aggiornare la Commissione periodicamente circa lo svolgimento del proprio progetto. Dal suo canto, la Commissione attua verifiche (ad esempio del piano di lavoro) e audit finanziari per verificare i costi sostenuti. Inoltre, verranno tenuti registri (spese ammissibili e conti corrispondenti).

Le sovvenzioni fornite dall’Unione, sono da intendersi quali misura complementare, che non andranno a coprire totalmente la somma necessaria all’attuazione di un progetto. Per questo prima di fare domanda, è necessario assicurarsi di avere la disponibilità finanziaria necessaria a coprire il progetto. In genere, i finanziamenti vengono erogati periodicamente in più tranche, con l’ultima erogata a progetto ultimato in funzione dei risultati del progetto stesso.

Strumenti per il corretto utilizzo dei fondi

All’interno del regolamento finanziario dell’Unione europea sono contenute le norme di gestione finanziaria riguardanti i fondi dell’Unione stessa. Il sistema di individuazione precoce e di esclusione permette alla commissione di prevenire frodi e corruzione.

Inoltre, anche se la Commissione europea è responsabile dell’amministrazione dei fondi, di fatto, sono i paesi membri che li gestiscono. Per questo motivo l’Unione ha chiesto ai paesi l’assunzione di responsabilità, ossia di presentare la propria contabilità circa le spese sostenute.

Gestione dei fondi erogati

Se sono servizi e personale all’interno dell’Unione ad occuparsi dei programmi sostenuti, la gestione di tali programmi sarà diretta. Nel caso i programmi vengano invece attuati mediante paesi terzi, da organizzazioni internazionali e da agenzie per lo sviluppo dei paesi EU, si parla di gestione indiretta. Nel caso invece la gestione dei programmi sia affidata agli stati membri, si parla di gestione concorrente.

Un esempio di finanziamento nel quadro del programma EU4Health

Il Programma EU4Health, che prevede lo sviluppo di attività in materia di salute e la cooperazione tra i paesi dell’Unione per il compimento di esse,  prevede 2 meccanismi di finanziamento: le sovvenzioni e le gare d’appalto. Per le sovvenzioni, si utilizza una procedura di cofinanziamento (vale a dire che i fondi erogati dalla Commissione sono da intendersi come complementari).

4. Iniziativa dei cittadini europei

Essere cittadini dell’Unione europea vuol dire poter esprimere le proprie opinioni in modo libero. Le opinioni sono un mezzo di partecipazione politica diretta, attraverso il quale i cittadini europei esercitano il loro diritto di iniziativa, introdotto dal Trattato di Lisbona nel 2007 ed entrato in vigore nel 2009.

La cosiddetta “Iniziativa dei cittadini europei” consente loro di chiedere alla Commissione di proporre una legge concreta in uno dei settori di competenza, attraverso la raccolta di 1 milione di firme in un anno.

I cittadini europei possono inoltre esprimere opinioni in merito a leggi già approvate. Nell’ottica di un’Unione europea trasparente e al servizio dei suoi cittadini, è importante sapere come le leggi ci influenzano nel quotidiano e come possono essere migliorate. Soprattutto, è giusto essere consapevoli che ognuno di noi può fare la differenza e contribuire a plasmare il futuro dell’Unione.

In questi video vengono approfonditi gli strumenti a disposizione dei cittadini: attraverso il portale <Dì la tua sulle politiche dell’UE>, i cittadini possono partecipare alle consultazioni pubbliche della Commissione, durante un periodo di 12 settimane. Dopo aver delineato una proposta legislativa che viene presentata al Parlamento e al Consiglio dell’UE per la consultazione legislativa, i cittadini hanno a disposizione altre 8 settimane per esprimere opinioni e commenti.

Nei video riportati potrete trovare maggiori informazioni a riguardo.

Buona visione!

https://audiovisual.ec.europa.eu/en/video/I-158444?&lg=EN/SV

Fonte: Have your say – Your voice matters, da Audiovisual Service, European Commission)

 

https://audiovisual.ec.europa.eu/en/video/I-136353?lg=SV

Fonte: Sito, Iniziativa dei cittadini Europei, dell’Unione Europea ) https://europa.eu/citizens-initiative/home_it

5. E-MANUAL ProMIS

L’E-Manual è una guida, consultabile online e scaricabile in formato PDF, volta a fornire una panoramica sui passi avvenuti per giungere a quella che oggi conosciamo come UNIONE EUROPEA e agli strumenti (Programmazione finanziaria settennale) che permettono agli Sati Membri, e ai relativi stakeholder, azioni comuni e trasversali specificatamente sul settore SALUTE. Il manuale offre inoltre indicazioni molto pratiche (metodologie e strumenti) per supportare la fase di preparazione di nuove proposte progettuali (Capitolo 2) e la gestione efficace ed efficiente di progetti approvati (Capitolo 3). L’ultimo capitolo (4) si rivolge direttamente ai coordinatori dei progetti e riporta un riepilogo delle attribuzioni e responsabilità in capo al coordinatore, che risultano proprie per questo ruolo, sulla base dei documenti/riferimenti ufficiali della CE.

E-MANUAL ProMIS 

Funding instruments definitions